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Lago Trasimeno
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Il Trasimeno è stato storicamente chiamato "il lago di Perugia" e questa definizione fa ben comprendere l'importanza che il bacino lacuale ha sempre avuto ed ha per tutta l'Umbria nord-occidentale e per il territorio della Chiana toscana. Un parco regionale ne tutela i delicati equilibri idrologici e biologici, estentendone la salvaguardia anche alle tre isole emergenti dall'acqua (Isola Maggiore, Isola Minore, Isola Povese), a tutto il sistema rivierasco che lo circonda. Il Trasimeno, incorniciato da dolci colline e da paesaggi mozzafiato percorsi da filari di viti, colture di grano e macchie di ulivo, oggi si avvale di un centro di documentazione ambientale tra i più avanzati in ambito europeo. Per la valorizzazione turistica sono stati attrezzati itinerari pedonali che ricalcano la viabilità storica, mentre l'isola Polvese è stata istituita in oasi di protezione naturalistica. Vi si possono praticare tutti gli sport nautici ed è un vero paradiso per i pescatori. |
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e i piani di Castelluccio
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Complesso montuoso antico e magico, denso di civiltà
e di leggende, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini
si estende su una superficie di 17.790 ettari di Area Protetta.
In cima alla Valnerina, nel cuore del Parco si può ammirare
un paesaggio di grande spettacolarità: i piani
carsici di Castelluccio, grandioso anfiteatro sovrastato
dalle cime più alte della regione, tra cui quelle del Redentore.
Grandissimo interesse naturalistico si ha per l'area della Macchia
Cavaliere, dove sopravvivono specie altrove estinte ed una ricca
vegetazione palustre. |
Le fonti del Clitumno e Monteluco
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Un vero gioiello naturalistico dell'Umbria, le Fonti
del Clitumno, per le suggestioni che evocano, sono il luogo
ideale per comprendere l'intreccio tra religiosità e ambiente.
Qui polle d'acqua dagli intensi colori ed una lussureggiante vegetazione
creano un ambiente di imcomparabile bellezza. Dedicate al Dio Clutumno, personificazioni del fiume che qui proferiva ai suoi oracoli, già famose in epoca romana e celebrate da Properzio, Plinio e Virgilio nei loro scritti, queste acque hanno ispirato nei tempi più recenti poeti come Byron e Giosuè Carducci, pittori come Corot e ancora oggi sgorgano dalle fratture della roccia e vengono raccolte in un delizioso laghetto. Sempre nello spoletino merita una sosta il Monteluco, quinta scenografica naturale della città di Spoleto. Interamente coperto di lecci, fu un bosco sacro a Giove ("lucus" ovvero monte sacro) fin dall'età romana e la "Lex Spoletina", raro documento del III sec. a.C., oggi custodito al Museo civico di Spoleto ne tutelava l'integrità. Monteluco fu anche luogo naturale di isolamento sullo scorcio del V secolo dagli eremiti siriaci per la meditazione e la preghiera. Oggi Monteluco è considerato un interessante patrimonio artistico e naturalistico tanto da essere inserito tra i luoghi osservati dal Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco. |
Il lago di Piediluco e la cascata delle Marmore
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Situato all’estremità sud-orientale
dell’Umbria, al confine con il Lazio, stretto tra i monti
Luco e Caperno, il lago di Piediluco (il più
grande lago naturale dell’Umbria dopo il Trasimeno) assomiglia
molto a un lago alpino, anche se il profilo dei rilievi boscosi
che si riflettono nelle sue acque è assai più dolce.
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